Allo stadio entrano tre gruppi di persone, l’evento si configura come “non aperto al pubblico” e quindi con forze dell’ordine ridotte al minimo e il Delegato Gestione Evento della società ospitante dovrà creare un Comitato Covid-19 formato da professionisti. Queste in estrema sintesi le linee di indirizzo che l’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza che riunisce gli oltre trentamila steward e Delegati alla Gestione Evento (Dge) di tutta Italia, propone alle massime istituzioni del calcio nazionale per programmare i prossimi eventi calcistici nel rispetto delle norme anticontagio. 

“Un match a porte chiuse non coinvolge soltanto i 22 giocatori in campo, ma anche circa 300 operatori che lavorano per quello stesso match. Per questo la sicurezza sanitaria da adottare nel caso in cui riparta il campionato deve essere garantita per tutte le figure professionali, dai calciatori fino agli addetti con contratti precari. Per questo, insieme a tecnici professionisti, abbiamo stilato delle linee guida da presentare alle istituzioni del calcio su come organizzare il lavoro all’interno di uno stadio ai tempi del coronavirus”.

“Dopo l’industria del turismo e quella di intrattenimento e spettacolo anche lo sport deve adesso fermarsi. Ora speriamo non sia troppo tardi”. Così Ferruccio Taroni, presidente di A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che riunisce gli oltre trentamila steward e Delegati alla Gestione Evento (Dge) di tutta Italia, in merito alle decisioni assunte per il campionato di calcio e per le altre manifestazioni sportive su tutto il territorio nazionale fino al 3 aprile per via dell’emergenza Coronavirus.

«Non si è mai fatto nulla per trasformare questo lavoro in una occupazione regolare con la creazione un idoneo contratto nazionale di categoria. Gli steward sono sempre stati pagati in modo ‘fantasioso’ e oggi molti di loro andranno in difficoltà per via dell’emergenza». Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che riunisce gli oltre trentamila steward e Delegati alla Gestione Evento (Dge) di tutta Italia, in merito alle misure adottate dal Governo con l’ultimo decreto ‘Cura Italia’. 

“Negli stadi comunque entreranno gli operatori e tutti dovranno essere controllati, anche se finora manca una linea comune di intervento tra le varie regioni. Potrebbero crearsi dei problemi anche all’esterno degli stadi, dove i tifosi potrebbero riunirsi, creando assembramenti. E poi c’è il discorso dell’occupazione, che riguarda ovviamente tutti i settori: molti steward, che hanno come introito solo questa occupazione, saranno costretti a casa”. Così Ferruccio Taroni, presidente dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, fa il punto sul lavoro che attende gli oltre trentamila steward e Dge (i Delegati alla Gestione Evento di ogni società sportiva) in tutta Italia con le misure imposte al mondo dello sport per l’emergenza Coronavirus.

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