“Quando gli stadi saranno riaperti al pubblico ci sarà un ulteriore problema: gli steward a disposizione saranno pochi e anche non sufficientemente formati. Per questo bisogna intervenire al più presto già oggi”. Questo l’appello lanciato da Ferruccio Taroni, presidente nazionale dell’A.N.DE.S, l’associazione nazionale delegati alla sicurezza, che in tutta Italia mette insieme oltre trentamila tra Delegati alla Gestione Evento (Dge) e steward. Per affrontare queste tematiche l’Andes ha aperto in questi giorni una nuova interlocuzione con le istituzioni del mondo del calcio, tra cui anche l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive.
“Già da tempo sosteniamo l’idea che per farsi trovare pronti alla riapertura degli stadi di calcio, sotto ogni punto di vista, sia necessario lavorare adesso, in questa fase di stasi dovuta alla pandemia. In modo da non dover poi rincorrere gli eventi”. E’ la premessa ribadita da Ferruccio Taroni, presidente Andes, in questi giorni in cui l’associazione nazionale delegati alla sicurezza sta portando avanti ulteriori interlocuzioni con le diverse parti istituzionali del mondo del calcio, tra cui anche l’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive. “Due sono i rischi concreti – prosegue Taroni – ossia quello di ritrovarsi senza un numero sufficiente di steward al momento della riapertura degli stadi ai tifosi. Sia per il fisiologico turnover, sia perché questo periodo di partite a porte chiuse porterà alcuni a ‘dimenticarsi’ del lavoro da steward, ma anche perché la riapertura richiederà un dispiegamento di forze maggiori rispetto a quelle che eravamo soliti utilizzare nella fase pre-Covid. C’è quindi il rischio molto fondato che non vi siano i numeri per poter aprire gli impianti andando a coprire tutti i servizi necessari”. “Per quanto riguarda la formazione – prosegue il presidente Taroni – ci sono diverse difficoltà. Basti pensare che il Decreto Ministeriale del 13 agosto 2019 prevede 24 ore di formazione per ogni stagione, impraticabili durante la pandemia. Abbiamo inoltre ricevuto in questi ultimi mesi alcuni attestati rilasciati da scuole di formazione che ci hanno lasciato molto perplessi. E’ importante ribadire che l’importanza del ciclo delle 24 ore formative per tutti gli steward, in particolare per quelli in formazione. Ad oggi tuttavia nessuno steward che è stato formato durante l’era Covid, quindi con stadi chiusi o parzialmente chiusi, può essere in regola, poiché le 24 ore di aggiornamento nell'era Covid non sono state svolte da nessuno o comunque sono state svolte con impianti vuoti o semi deserti”. “Per questo l’Andes continuerà a lavorare in concerto con le diverse parti nell’ottica di un miglioramento costante del percorso di formazione degli steward, elemento fondamentale per una ripartenza a pieno regime, in particolare nel settore della sicurezza pubblica. Proprio in questa ottica va il Libretto dello steward, lo strumento lanciato da Andes che permette una migliore organizzazione sia del percorso di formazione di ogni singolo steward sia una migliore efficacia per la pianificazione del lavoro sul campo”.