«In tutta Italia pochissimi stadi risultano in regola per le norme Evac, richiamate nel decreto del 1996. E’ l’ennesima prova, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che sulla gestione della sicurezza nel nostro Paese serve più formazione e organizzazione». E’ uno dei temi emersi dal 21esimo convegno nazionale dell’A.N.DE.S, l’Associazione Nazionale Delegati alla Sicurezza, che si è svolto martedì 2 luglio all’Allianz Stadium, di Torino. Convegno che ha riunito i delegati alla sicurezza di tutta Italia, che lavorano tutto l’anno con oltre trentamila steward.
«Molti stadi in Italia sono indietro con la norma Evac – ha spiegato il presidente A.N.DE.S, Ferruccio Taroni – che prevede l’introduzione di un sistema audio apposito ed efficace per le situazioni di emergenza, rivolto sia all’interno che all’esterno delle strutture. Anche in questo caso quindi, siamo di fronte a situazioni di disorganizzazione della macchina della sicurezza». «E’ sempre più importante – ha spiegato Francesco Davalli, della commissione tecnica A.N.DE.S, che ha gestito anche le recenti gare dell’Europeo Under 21 – che la macchina della sicurezza sia pianificata il più possibile, con il coinvolgimento attivo di tutti i livelli. Nel caso dell’organizzazione degli Europei per esempio, è stato importante uscire dalla routine del sistema sicurezza standard, ossia quello del campionato, per entrare nell’ottica della nuova competizione, che ha portato inevitabilmente negli stadi tifosi del tutto nuovi rispetto alle altre gare dell’anno». Di sicurezza e della necessità di maggiore formazione hanno parlato anche Fabrizio Fucili, dell’Osservatorio Nazionale delle Manifestazioni Sportive, e Giovanni Spitalieri, della Figc. All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti di aziende internazionali che operano nel settore security, tra cui Secursat, Ceia Spa, Rcf Spa, Skidata Srl, Dallmeier Italia.