[SCARICA VERSIONE PDF]

 

1. Premessa
I soci dell'associazione, al fine di garantire un costante miglioramento del ruolo e dell'immagine dei Delegati alla Sicurezza e, conseguentemente, dell'Associazione stessa, nell'ambito della loro attività si impegnano a  rispettare il presente  codice  deontologico.  Nell’esercizio delle proprie funzioni i Delegati alla Sicurezza si impegnano altresì a rispettare tutte le leggi  dello Stato, i principi della Costituzione e tutte le Convenzioni Nazionali e Internazionali. 


2. Ambito di Applicazione
Le norme deontologiche si applicano a tutti gli aderenti all’A.N.DE.S, nello svolgimento della propria attività, nei loro reciproci rapporti e nei confronti dei terzi. 


3. Potere disciplinare
L'inosservanza delle disposizioni qui contenute  è  punita  in base alle decisioni di un comitato di probiviri, composto da  cinque  membri  (di cui tre effettivi e due supplenti)  eletti, tra i soci, dall'Assemblea, la cui elezione avviene in occasione del convegno o a seguito di convocazione straordinaria del presidente.  In ogni caso, le sanzioni devono essere proporzionali alla gravità dei
fatti e dei comportamenti contestati. I primi cinque membri eletti dall’Assemblea dei soci dovranno redigere e sottoporre all’Assemblea dei soci un regolamento che  disciplini il procedimento disciplinare, le sanzioni applicabili, gli strumenti istruttori, le garanzie difensive nell’interesse dell’imputato e le parti processuali (difensore e accusa). 


4. Volontarietà dell’azione
La responsabilità disciplinare discende dalla inosservanza dei doveri e dalla volontarietà della condotta, anche se omissiva.
Oggetto di valutazione è il comportamento complessivo dell’incolpato. Quando siano mossi vari addebiti nell’ambito di uno stesso procedimento la sanzione deve essere unica.


5. Svolgimento dell'attività
Nello svolgimento della propria attività, il socio deve attenersi, oltre che alle disposizioni di legge, ai principi del presente codice, e in particolare al principio di  probità, dignità, decoro  integrità, competenza, indipendenza, lealtà e correttezza, fedeltà e diligenza, segretezza e riservatezza.


6. Doveri di probità, dignità e decoro
Il Socio deve ispirare la propria condotta all’osservanza dei doveri di probità, dignità e decoro. Deve essere sottoposto a procedimento disciplinare il Socio cui sia imputabile un comportamento non colposo in violazione della legge penale, salva ogni autonoma valutazione sul fatto commesso. Il Socio  è soggetto a procedimento disciplinare per fatti  riguardanti o meno  la propria attività di Addetto alla Sicurezza quando si riflettano sulla sua reputazione professionale o compromettano l’immagine dell’Associazione.


7. Principio di integrità
Il delegato dovrà comportarsi, nello svolgimento dell’incarico, con onestà e correttezza. L'associato si impegna inoltre ad astenersi dall'offrire le proprie prestazioni professionali a  società sportive nelle quali sia già presente un delegato socio; qualora egli venga contattato direttamente dalla società sportiva, dovrà senza indugio informare il delegato in carica dei contatti in corso, in modo che anche quest'ultimo sia consapevole della situazione e delle decisioni che la società sportiva potrebbe assumere rispetto alla propria condizione professionale. Parimenti, si dovrà astenere dall'offrire contratti di impiego o di collaborazione al personale o ai collaboratori di un altro associato, ivi compresi gli steward di cui lo stesso si avvale, prescindendo dall'inquadramento contrattuale degli stessi e dal soggetto, anche esterno o terzo, dal quale essi dipendono, salvo accordi con l’associato medesimo.


8. Principio di competenza
Costituisce un preciso obbligo per il socio Andes svolgere il proprio incarico con competenza e professionalità.  La conoscenza della normativa, anche tecnica, che disciplina il settore della sicurezza negli eventi sportivi, nonché tutte le principali disposizioni regolamentari applicabili, costituisce irrinunciabile patrimonio professionale e culturale del socio, ed è anche l’indefettibile base di partenza per la crescita professionale del socio stesso.  Inoltre, anche in considerazione dell’evoluzione normativa in materia, è obbligatorio partecipare a periodici incontri di aggiornamento, in specie quelli organizzati dall’Associazione stessa, nonché dal
Coni, dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio e dalla Lega Nazionale Professionisti. L’Associazione potrà di volta in volta segnalare gli eventi informativi e formativi più significativi, ai quali i soci sono invitati a partecipare, fatti salvi i legittimi casi di impedimento. Nell’ottica di adempiere con la massima cura all'incarico assunto, è comunque e conseguentemente preciso dovere del socio informarsi sempre e continuativamente delle eventuali novità normative o regolamentari che riguardano il settore della sicurezza degli eventi sportivi nonché, in genere ed in funzione dei rapporti e delle reciproche connessioni, in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. E' dovere del Socio  curare costantemente la propria preparazione professionale, conservando e accrescendo le proprie conoscenze con particolare riferimento ai settori nei quali svolga l'attività. A tal fine  i soci sono tenuti a conseguire il numero minimo di crediti formativi  eventualmente stabiliti dall’assemblea dei soci.


9. Principio di indipendenza
L'associato deve agire sempre perseguendo il rispetto di leggi e regolamenti, assicurando la propria indipendenza nei confronti del committente  e difendere la propria libertà da pressioni o condizionamenti esterni, evitando pertanto di accettare incarichi di delegato o  a questo ruolo inerenti quando il proprio interesse o quello del proprio committente siano in contrasto con gli obblighi che la legge e l’etica professionale pongono a suo carico.


10. Principio di lealtà e correttezza
L’Associato deve svolgere la propria attività professionale con lealtà e correttezza.


11. Principio di fedeltà e diligenza
E' dovere dell'Associato svolgere con fedeltà la propria attività professionale. L’Associato deve esercitare la sua attività anche nel rispetto dei doveri che la sua funzione gli impone verso la collettività per la salvaguardia dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato e di ogni altro potere. L’Associato deve adempiere i propri doveri professionali con diligenza.


12. Obbligo di segretezza e riservatezza
È dovere, oltreché diritto, primario e fondamentale dell’Associato mantenere il segreto sull’attività prestata e su tutte le informazioni che siano a lui fornite dalla committente o di cui sia venuto a conoscenza in dipendenza dell’incarico. L’Associato è tenuto a richiedere il rispetto del segreto professionale anche ai propri collaboratori e dipendenti e a tutte le persone che cooperano nello svolgimento dell’attività professionale. Costituiscono eccezione alla regola generale i casi in cui la divulgazione di alcune  informazioni relative alla parte committente sia necessaria:


a)  per lo svolgimento delle proprie attività;
b)  al fine di impedire la commissione di un reato di particolare gravità;
c)  in quanto richiesto dall’Autorità.


in ogni caso la divulgazione dovrà essere limitata a quanto strettamente necessario per il fine tutelato. Il delegato si impegna a non divulgare ad alcuno le informazioni acquisite nel corso dell'incarico, né ad utilizzare tali informazioni per ottenere, per sé o per altri, un vantaggio economico o professionale.


13. Rapporti con i mezzi di informazione
Qualora interpellato dai mezzi di informazione, in particolare se in occasione di eventi di rilevanza pubblica, l’associato dovrà agire con cautela e nel rispetto dell’obbligo di riservatezza nei confronti del proprio committente, e non dovrà assumere posizioni in contrasto con quanto previsto dal presente codice, né esporre pubbliche critiche nei confronti di un collega. Nei rapporti con la stampa e con gli altri mezzi di diffusione l'Associato deve ispirarsi a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare interviste, per il rispetto dei doveri di discrezione e riservatezza. L’Associato può fornire agli organi di informazione e di stampa notizie che non siano coperte dal vincolo di segretezza o riservatezza.


14. Rapporti con l’Associazione
L’associato si impegna a non entrare in conflitto con gli interessi dell’Associazione e con le decisioni assunte dagli organi dell’Associazione stessa. L'Associato ha il dovere di collaborare con l’Associazione, per l'attuazione delle finalità istituzionali osservando scrupolosamente il dovere di verità. Nell'ambito di un procedimento disciplinare, la mancata risposta dell'Associato  agli addebiti comunicatigli e la mancata presentazione di osservazioni e difese non costituisce autonomo illecito disciplinare, pur potendo tali comportamenti essere valutati dall'organo giudicante nella formazione del proprio libero convincimento. Qualora  l’Associazione richieda all'Associato chiarimenti, notizie o adempimenti in relazione ad un esposto presentato da una parte o da un collega tendente ad ottenere notizie o adempimenti nell'interesse dello stesso reclamante, la mancata sollecita risposta dell'iscritto costituisce illecito disciplinare. L’Associato eventualmente chiamato a far parte del Collegio dei Probiviri deve adempiere l'incarico con diligenza, imparzialità e nell'interesse generale.


15. Rapporti tra gli Associati
L'Associato  deve mantenere sempre nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a correttezza e lealtà.


16. Rapporti tra gli Associati e gli Steward
Gli Associati sono disciplinarmente responsabili per il fatto commesso dai propri incaricati e dai propri collaboratori per il compimento degli atti per incarichi dagli stessi Associati impartiti e ricevuti dagli incaricati e collaboratori.


17. Rapporti tra gli Associati e i terzi
L’Associato ha il dovere di rivolgersi con correttezza e con rispetto nei confronti di tutte le persone in genere con cui venga in contatto nell’esercizio della professione.Anche al di fuori dell’esercizio della professione l’Associato ha il dovere di comportarsi, nei rapporti interpersonali, in modo tale da non compromettere la fiducia che i terzi debbono avere nella sua capacità di adempiere i doveri professionali e nella dignità della professione.